Josef Edoardo Mossali – Storia di un giovane talento italiano

Il Festival Pianistico e Intesa Sanpaolo presentano il corto Josef Edoardo Mossali – Storia di un giovane talento italiano. Disponibile dal 7 giugno sul sito di Intesa Sanpaolo, il documentario presenta il ritratto del giovane musicista che ha debuttato sul palco del Donizetti l’8 giugno chiudendo il cartellone bergamasco di Novecento Suite, la 59esima edizione del Festival. A Brescia Mossali sarà ospite il 17 giugno, in coppia con la violinista Giulia Rimonda, all’interno della rassegna dei Concerti nel Chiostro.

Josef Edoardo Mossali, classe 2001, bresciano formatosi al Conservatorio di Bergamo, è un talento che il Festival sta seguendo da anni nel suo percorso di crescita. Ospite prima nella rassegna dei Giovani talenti del Conservatorio Donizetti, poi l’anno scorso all’interno degli spazi dell’Università di Bergamo, la sera dell’8 giugno Mossali ha debuttato sul palco del Donizetti.

Da sinistra verso destra: Gianluigi Venturini, Direttore regionale di Intesa Sanpaolo, il pianista Josef Mossali, Daniela Guadalupi Gennaro, presidente del Festival e Pier Carlo Orizio, direttore artistico del Festival

Lo scopo del mini-documentario è mostrare al grande pubblico, in particolare ai più giovani, la vita di un giovane pianista d’eccellenza che si divide tra Imola – sede della prestigiosa l’Accademia Internazionale “Incontri col Maestro”, di cui Mossali è diventato da pochi mesi allievo – e la quotidianità dell’ultimo anno al Conservatorio a Bergamo. Il video si sviluppa attorno al tema del viaggio, una necessità imprescindibile per un musicista professionista. In questo caso il viaggio che Mossali affronta è quello che va dalla sua casa di Palazzolo sull’Oglio verso l’Accademia di Imola per frequentare la classe del M° Boris Petrushansky. Il viaggio in auto da spazio a riflessioni sul presente e sul futuro di un giovane musicista, nello stile di una chiacchierata open-hearted con il regista Diego Veneziano – autore della docuserie Con le note sbagliate e del documentario Agostino. La fine del viaggio si chiude in bellezza all’interno della Sala Piatti in Città Alta con l’esecuzione della Danza Russa tratta da Petruška, uno dei brani più iconici di Stravinskij, preludio al programma novecentesco che intrepreterà al 59°Festival.

Proprio mercoledì 8 giugno, prima dell’inizio del concerto, il pubblico ha potuto assistere alla proiezione del corto in Sala Tremaglia , durante lo spazio di introduzione all’ascolto che il Festival ha riservato agli spettatori prima di ogni concerto in cartellone.

La serata, che ha visto Intesa Sanpaolo come Presenting Partner, chiude per Bergamo l’edizione dedicata al primo Novecento con un programma rappresentativo: il recital si apre con la Sonata n.2 e una selezione dai 10 Preludi di Rachmaninov; la parte centrale si concentra su Debussy con Masques, L’isle joyeuse, gli studi Sugli arpeggi composti e Sulle ottave, ad ultimo gran finale con La Valse di Ravel.

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