Beethoven e Napoleone : LA MUSICA, TRA IDEALI E POTERE
La 54sima edizione del Festival Beethoven e Napoleone: la musica, tra ideali e potere è stata l’atto conclusivo del programma triennale che ha inteso rivisitare in modo originale dapprima il barocco di Bach (2015) poi il classicismo di Haydn, Mozart e Clementi (2016) e nel 2017, appunto, la figura del gigante di Bonn fra classicismo e albori romantici. Ciò che entrava prepotentemente in gioco con il tema era quel rapporto tra musica e mondo della vita che era stato già prefigurato negli anni precedenti con i riferimenti alla Cina, all’acqua, o ai suoni dell’anima.
Lo slogan “Il Festival ti conquista”, capace di sintetizzare il magnetismo e la forza delle due personalità suggerite nel tema, e l’immagine che lo accompagna, il pianoforte pronto sul palcoscenico, immerso nella penombra di un teatro, con appoggiati la spada e il cappello di Napoleone, dicono del rapporto complesso, valido allora come oggi, tra musica e potere politico.
La spinta ideologica che accomunò in modo ambivalente Beethoven e Napoleone negli anni fra la Rivoluzione francese e la Restaurazione è emersa da famose composizioni orchestrali come la Terza Sinfonia, il Concerto triplo o la Vittoria di Wellington, e da un brano pianistico poco noto come la Polacca op. 89. Ma anche nelle Sonate è stato possibile mettere in relazione un’idea di lotta spirituale e sociale con certe sonorità e forme beethoveniane, da cui sono scaturiti titoli evocativi come La tempesta e L’appassionata, così come si sono potute accostare le istanze del Congresso di Vienna con il “terzo stile” maturato del compositore proprio in quel momento e che ha raggiunto un apice pianistico nell’ultima Sonata op. 111.
Il tema della Rivoluzione francese ha offerto l’occasione per un’inedita partecipazione, a mo’ di preludio e postludio, della Banda cittadina di Brescia “Isidoro Capitanio”, fondata nel 1798, proprio quando giunsero in città le truppe napoleoniche.
Molti, come sempre, gli interpreti d’eccezione: Grigory Sokolov, Martha Argerich, Salvatore Accardo, Arcadi Volodos, Rudolph Buchbinder, Gerhard Oppitz.
Sette le orchestre ospiti: la Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov, la Russian National Orchestra diretta da Mikhail Pletnev, la Filarmonica del Festival diretta da Eduard Topchjan, la Franz Liszt Chamber Orchestra con solista Martha Argerich, la Filarmonica di Novosibirsk, l’Orchestra di Guangzhou e l’Orchestra di Guanajuato.