Programma e calendario 2018

Čajkovskij, mon amour!

Tante volte il nome del compositore russo è apparso nella programmazione del Festival, tuttavia la 55sima è stata la prima edizione dedicata a Čajkovskij. Curiosamente, si potrebbe commentare, essendo Čajkovskij uno dei compositori più grandi e nel contempo popolari. La sua fama pianistica è però legata ad una sola composizione, il Concerto n.1, di cui abbiamo potuto ammirare l’impareggiabile interpretazione di Mikhail Pletnev. A questa pagina irrinunciabile sono stati affiancati brani meno noti ma di straordinaria bellezza e suggestione, e le pagine sinfoniche più amate, come “Romeo e Giulietta”, che ha aperto questa edizione, o la Sesta Sinfonia, a ragione definita “Patetica”, che ha chiuso il Festival.  La scelta di Čajkovskij e Debussy per il 55.mo Festival è stata suggerita da due ricorrenze: l’anno dei rapporti culturali Russia-Italia e il centenario della morte del grande compositore francese.

Ai teatri cittadini del Grande e del Sociale di Bergamo, sono stati affiancati per la prima volta il chiostro del Museo Diocesano di Brescia per il ciclo tematico dei recital debussyani Au clair de la lune e il Teatro Romano per i “Concerti con i giovani talenti del Conservatorio Luca Marenzio”. Il Festival ha debuttato anche al Teatro degli Arcimboldi di Milano con lo straordinario concerto sinfonico della Mariinsky Orchestra con la direzione di Valery Gergiev e solista Federico Colli.

La leggendaria pianista argentina Martha Argerich, è stata protagonista “in residence” (per la prima in Italia dopo 12 anni) di tre serate, unitamente lodate dalla critica e dal pubblico.

Grande è stato anche l’apprezzamento per Grigory Sokolov, Mikhail Pletnev, Yuja Wang e Nikolay Lugansky, stelle internazionali che si sono alternati a giovani di eccezionale talento quali Daniil Trifonov, Alexander Malofeev, Dmitry Shishkin e Filippo Gorini. Di prim’ordine anche i violinisti Sergey Krylov, Viktoria Mullova e Nicola Benedetti.