Programma e calendario 2015

Fuoco barocco: da Bach a noi

Fuoco barocco: da Bach a noi questo il titolo del 52simo Festival dedicato alla straordinaria stagione della musica barocca. È stata riletta in particolare la figura di Johann Sebastian Bach, il compositore che più di ogni altro ha determinato la storia della musica occidentale dal Settecento ai nostri giorni. Si è avuto modo di vedere come di secolo in secolo il passato rientri prepotentemente nell’attualità e provochi nei creatori un continuo processo di confronto, acquisizione e riflessione. Un emozionante percorso che ha permesso di riascoltare in una luce nuova capolavori di epoche diverse che hanno attinto a piene mani da antiche forme barocche per ricrearle in forme originali.

L’immagine che accompagna la 52sima edizione è quella di un pianoforte in fiamme. Il pianoforte a coda, partendo dalla vitalità barocca, promette di accendere anche il pubblico contemporaneo.

L’apertura è stata affidata al talento di Daniel Harding, pupillo di Claudio Abbado, che è tornato al Festival con l’eccellente Swedish Radio Symphony Orchestra, solista la norvegese Vilde Frang.

In cartellone spiccava la presenza di Riccardo Muti che era a Brescia martedì 19 maggio – concerto straordinario per la beatificazione di Papa Paolo VI, promosso con l’Istituto Paolo VI – e a Bergamo mercoledì 20 maggio. Muti ha diretto l’Orchestra Cherubini, da lui fondata nel 2004, alla quale si è unita una selezione della Filarmonica del Festival, solista Rainer Küchl, già Konzertmeister dei Wiener Philharmoniker.

Parlando di Bach, non poteva mancare Ramin Bahrami, che si è esibito con la Filarmonica del Festival diretta da Pier Carlo Orizio. L’orchestra del Festival e Orizio sono stati impegnati anche con Daniil Trifonov, per il terzo anno consecutivo ospite al Festival.

Fra grandi ritorni, quali Grigory Sokolov e Uto Ughi, e nomi nuovi, quali Herbert Schuch, Uri Caine, o la Kansai Philharmonic, prima orchestra giapponese al Festival, il “fuoco barocco” ha raggiunto temperature elevatissime con l’americano Cameron Carpenter, spettacolare virtuoso dell’organo, nel concerto realizzato in collaborazione con il Festival Organistico Internazionale “Città di Bergamo” al Donizetti.