Maestro Agostino Orizio
Il Maestro Agostino Orizio fondò il Festival nel 1964 e ne è stato il direttore artistico per oltre quarant’anni, prima di passare il testimone al figlio Pier Carlo.
Agostino Orizio ha studiato con il padre, con Giovanni Anfossi e con Arturo Benedetti Michelangeli. Come pianista ha svolto in Europa un’intensa attività concertistica. Con l’aiuto di Hermann Scherchen ha poi intrapreso la carriera di direttore d’orchestra. Il Festival Pianistico Internazionale nacque come omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli in occasione dei 25 anni di insegnamento del Maestro, divenendo un singolare e positivo esempio di collaborazione organizzativa ed artistica tra le due città di Brescia e di Bergamo.
Sotto la bacchetta di Orizio l’Orchestra del Festival, da lui fondata, ha riscosso entusiastici consensi in Europa, Stati Uniti, Sudafrica e Asia. Tra le sale che l’hanno ospitata: Lincoln Center e Palazzo delle Nazioni Unite di New York, Musikverein di Vienna, Sala Smetana di Praga, Filarmonica di San Pietroburgo, Conservatorio di Mosca, Auditorio Nacional de Madrid, Salle Gaveau di Parigi, Teatro Victoria Eugenia di San Sebastian, Palais de la Musique di Strasburgo, Teatro alla Scala di Milano e molte altre.
L’11 ottobre del 1966 l’Orchestra diretta da Agostino Orizio affiancò Arturo Benedetti Michelangeli nel concerto per Papa Paolo VI nella Sala del Concistoro in Vaticano. Tre decenni dopo, nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della nascita di Paolo VI, l’Orchestra è stata protagonista di tre concerti: al Teatro Grande di Brescia, nell’Aula Paolo VI in Vaticano (22 novembre 1997) durante la solenne commemorazione alla presenza di Giovanni Paolo II, e in Sant’Ambrogio a Milano. Da ricordare infine nel settembre del 2007, in occasione del 110° anniversario della nascita di papa Montini, il concerto a Castel Gandolfo alla presenza di Papa Benedetto XVI.
Pur frequentando di preferenza il grande repertorio barocco e classico – da Bach al primo Beethoven – Agostino Orizio amava dedicarsi anche alla valorizzazione di autori meno celebri come Boccherini e Locatelli e ha inoltre affrontato con successo anche partiture moderne, come le rivisitazioni rossiniane, monteverdiane e donizettiane di Azio Corghi. Veniva spesso invitato a far parte di giurie di Concorsi pianistici internazionali quali il “Busoni”, il “Clara Haskil”, il “Geza Anda” e altri.
Con l’Orchestra del Festival ha collaborato con i più grandi solisti, tra i quali, oltre ad Arturo Benedetti Michelangeli, Martha Argerich, Nikita Magaloff (per circa 25 anni), Ashkenazy, Gazzelloni, Weissenberg, Ughi, Maria Tipo, Oppitz, Lilya Zilberstein.
Intenso il rapporto di amicizia e collaborazione instauratosi con Mstislav Rostropovich. Con l’Orchestra del Festival, Orizio e Rostropovich sono stati protagonisti di numerose tournée: clamoroso il successo di quella europea che ha toccato i Festival di Lugano, Strasburgo, San Sebastian, Pollença e Madrid – dove i concerti si sono tenuti alla presenza della Regina Sofia di Spagna – Pamplona, Bad Kissingen e Zurigo (Tonhalle). Con il celebre violoncellista ha anche condiviso il successo del concerto del giugno ’99 a Milano organizzato dal Teatro alla Scala, dalla Società del Quartetto e dal Festival di Brescia e Bergamo a beneficio delle vittime della guerra nei Balcani. Vivi consensi ha suscitato il concerto da lui diretto a Roma, all’Auditorium Parco della Musica per l’Accademia di Santa Cecilia, con Lilya Zilberstein e il Duo Tal-Groethuysen.
Nel trentennale del Festival la città di Brescia ha insignito Agostino Orizio della medaglia d’oro per meriti artistici e culturali. Analogo riconoscimento gli è stato successivamente attribuito anche dalla città di Bergamo. Grazie ai suoi meriti artistici nel marzo 2002 gli è stata conferita l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel maggio del 2007, in occasione del traguardo degli 85 anni, il Sindaco di Brescia gli ha consegnato il Grosso d’Oro, simbolo della storia cittadina.
Scomparso il 9 settembre 2014 all’età di 92 anni, il nome del Maestro Orizio figura all’interno del Famedio, edificio del Cimitero Vantiniano di Brescia destinato a tramandare il ricordo dei bresciani più illustri.