Da oltre cinquant’anni il meglio del pianismo internazionale
Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo è una delle maggiori manifestazioni mondiali dedicate al pianoforte, inteso sia come strumento solista che come prestigioso interlocutore di grandi orchestre.
Nato nel 1964 per iniziativa del M° Agostino Orizio, il Festival misura il polso del pianismo internazionale ospitando da oltre cinquant’anni le orchestre e i solisti più famosi nelle splendide cornici del Teatro Grande di Brescia e del Teatro Donizetti di Bergamo.
Al Festival sono apparsi non solo i più grandi pianisti, da Arturo Benedetti Michelangeli, protagonista delle prime cinque edizioni, a Magaloff, da Richter ad Arrau, Pollini, Ashkenazy, Radu Lupu, Zimerman, Brendel, Martha Argerich, Evgenij Kissin, Grigory Sokolov, ma anche strumentisti, cantanti e direttori del calibro di Mstislav Rostropovich, Mischa Maisky, Uto Ughi, Luciano Pavarotti, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung. Tra le orchestre spiccano i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Chicago Symphony Orchestra, la London Symphony, l’Orchestra di Philadelphia, la Filarmonica d’Israele, la Filarmonica di San Pietroburgo, la National de France, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica della Scala.
Una delle caratteristiche che distinguono il Festival da altre manifestazioni similari è la sua fisionomia a tema, con un filo conduttore che, di volta in volta, mette a fuoco un autore, un ambiente culturale, un periodo storico particolare.
Nel 1986 il Festival ha ricevuto il Premio Abbiati della Critica musicale italiana e la Medaglia Liszt del Ministero della Cultura Ungherese. Socio fondatore di Italiafestival, è posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e nel 1992 ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente del Parlamento Europeo.
Il Festival all’inizio degli anni Duemila ha vissuto cambiamenti di rilievo con il passaggio di consegne, per quanto riguarda la direzione artistica, da Agostino Orizio al figlio Pier Carlo, e con la nomina a presidente di Andrea Gibellini, succeduto a Filippo Siebaneck.
Sotto la guida di Pier Carlo Orizio il Festival ha intrapreso una nuova strada che unisce musica contemporanea e grande repertorio classico come è accaduto per esempio nell’edizione 2007 che accostava le figure di Beethoven e Arvo Pärt, in quella del 2008 focalizzata su Chopin e Bernstein e nel 2009 con la partecipazione di Tan Dun nell’ambito della 46ª edizione dedicata alla Cina.
L’edizione 2012 verrà ricordata negli annali per il prologo d’eccezione che ha visto protagonisti a Brescia Riccardo Muti e la Chicago Symphony Orchestra.
Nel 2013 il Festival ha festeggiato cinquant’anni di storia con un’edizione celebrativa che ha avuto fra i punti più alti la presenza del compositore e direttore polacco Krzysztof Penderecki e quella della London Symphony Orchestra guidata da Antonio Pappano.
Dal 2014 la Filarmonica del Festival è l’orchestra “in residenza” formata da talentuosi musicisti che, a dispetto della giovane età, hanno all’attivo importanti esperienze professionali. L’orchestra è stata impegnata accanto a pianisti quali Daniil Trifonov, Roberto Cominati, Lilya Zilberstein, Federico Colli, Ramin Bahrami, David Fray; nel concerto straordinario per la beatificazione di Papa Paolo VI (2015) ha invece affiancato l’Orchestra Cherubini sotto la direzione di Riccardo Muti.
L’edizione 2018 “Čajkovskij, mon amour!” si è distinta per la presenza di Martha Argerich in residence per la prima volta in Italia dopo 12 anni e per il successo di pubblico con 24 mila presenze totali. A Brescia, il concerto in onore della Canonizzazione di San Paolo VI, diretto da Riccardo Chailly con l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, è stato trasmesso in diretta radio e tv da Rai.
Nel 2020 a causa del Covid-19 il Festival ha dovuto giocoforza spostarsi di periodo e di sede. Ciò nonostante è riuscito a proporre un’edizione straordinaria, dal titolo Vite parallele – Beethoven e Schubert, che ha avuto un seguito particolarmente felice con la produzione della docuserie Con le note sbagliate – Beethoven, Schubert e la visione Rattalino trasmessa a marzo 2021 su Rai 5 e ora disponibile su RaiPlay.
Dopo 21 anni al servizio del Festival, all’inizio del 2021 Andrea Gibellini ha lasciato l’incarico di presidente della manifestazione a Daniela Gennaro Guadalupi.